di  Franco Vitali –

Marineo – 25 maggio 2012 – Carissimo don Leo, in occasione del X° anniversario della tua ordinazione sacerdotale, le associazioni, i gruppi ecclesiali, le confraternite e la comunità marinese tutta ti sono vicine, gioiscono con te ed i tuoi familiari, ringraziano Dio per la tua presenza e per il modo fantastico col quale stai in mezzo a noi, esprimono la soddisfazione perché questa lieta ricorrenza accade proprio a Marineo.

Una presenza – fin dal primo giorno – dolce, affettuosa, fraterna e allo stesso tempo paterna; una presenza da subito attenta alle potenzialità marinesi – Tante! – ed al modo di farle esplodere; consapevole delle differenze considerate da te dono di Dio; prudente – da buon pastore – nel ricomporre divergenze o dissapori, sempre con lo spirito della correzione fraterna, ispirata da un “cuore buono”.

Hai sempre avuto un grande carisma: la capacità di sapere ascoltare ed insieme di essere ben ascoltato: parlare con te è sempre stata un’impresa: sempre tante persone in attesa, sempre tantissimi a chiedere: “C’è don Leo? Quannu veni?”E tutti a rimanere in paziente attesa, certi sempre di ricevere dalle tue parole aiuto, consiglio e conforto.

A noi grandicelli hai chiesto di camminare con le nostre gambe, di saper testimoniare la nostra fede ed il nostro essere cristiani con la fraternità, il senso di responsabilità, la consapevolezza di far parte di una grande famiglia nella quale è indispensabile l’apporto di tutti, ciascuno coi propri talenti, per realizzare il progetto di Dio, per “farci Chiesa”.

Ce lo hai chiesto sopratutto per ricuperare un po’ più di tempo da dedicare ai giovani – molto bisognosi ai nostri giorni di punti di riferimento e valori autentici come quelli cristiani – ed ai tanti ammalati di cui ti prendi cura visitandoli spessissimo.

E proprio con i giovani hai realizzato momenti bellissimi di crescita spirituale: gli Happy hour, i musical, i tantissini ritiri: siamo certi che li hai conquistati.

Tutti ci siamo sempre sentiti, accanto a te e dentro la comunità parrocchiale, utili,capaci di costruire per noi stessi e per gli altri, serenamente cristiani. Nessuno si è mai sentito emarginato, escluso: l’accoglienza è stata la tua parola d’ordine.

Ci hai fatto assaporare in questi tre anni, momenti di spiritualità altissimi; abbiamo meglio compreso e vissuto i più importanti momenti dell’anno liturgico e soprattutto abbiamo ben compreso il valore della preghiera e delle riflessioni comunitarie, vera strada maestra per dirci compiutamente Comunità di fede.

Questo ci ha aiutato anche a vivere pienamente le bellissime manifestazioni della ritualità tradizionale marinese – le processioni, le feste, le novene, i viaggi – intimamente consapevoli del loro essere espressione compiuta della nostra fede, così come noi marinesi l’abbiamo sempre sentita, fin da tempi antichissimi: un “sentire” cristiano animato dalla presenza interiore di Cristo ed manifestato in forme espressive originali e suggestive.

Sotto la guida dello Spirito Santo ti sei fatto uno di noi e come vero amico hai condiviso con noi momenti di svago e di lavoro, di gioia e di dolore.

Ci risuonano alla mente le parole di speranza rivolte alle sfortunate famiglie che hanno perso figli e congiunti molto giovani: hai fatto comprendere loro che, proprio nei momenti in cui forse si pensa di essere stati abbandonati dal Signore, è proprio attraverso il Signore che si riesce a rimanere in contatto cristiano coi propri cari defunti.

Non ti sei mai risparmiato, né fisicamente, né intellettualmente nemmeno durante i momenti più dolorosi e tristi della tua vita di figlio: la perdita della tua mamma è divenuta per te stimolo ulteriore per svolgere il tuo servizio di pastore; ha arricchito la tua già grande sensibilità, la tua predisposizione a donarti agli altri. In questo momento la tua mamma è qui presente, gode con te e con noi tutti nel vedere realizzata la tua missione in modo così compiuto.

Carissimo padre Leo, tu qualche giorno fa ti sei detto orgoglioso della comunità di fede marinese e così dicendo, hai risvegliato il nostro orgoglio e la nostra  gratitudine per averti tra di noi: di questo siamo grati al Signore.

Un ricordo particolare mi torna in mente: poco tempo addietro, quando entravo in chiesa con la mia nipotina di poco più di un anno, lei vedendoti da lontano, ti appellava a modo suo, trasformando il tuo nome, Leo, in un simpatico “Eolo”.

E senza saperlo, aveva ragione! Ti muovevi leggero e svelto; sei stato per noi come un vento: sempre in giro, sempre in movimento, sempre indaffarato per la tua comunità! Hai ben soffiato sul tuo gregge: ora leggera e delicata brezza, ora caldo scirocco, ora tramuntanedda frisca…ma vento, vento che muove, rinnova, rinfresca, riscalda;  vento capace di smuovere la coscienza e  rimettere in discussione la propria esistenza.

Ringraziamo il Signore per averti mandato tra di noi, e Lo preghiamo per farci comprendere le grandi opportunità che Egli ci offre, con te accanto, per crescere spiritualmente e  per apprezzare la Parola di Dio, ma soprattutto testimoniarla degnamente.

Se posso riassumere in uno slogan il sentimento che la comunità marinese, la tua comunità, in questo momento esprime, è  la gratitudine per averle fatto comprendere che

“Essere cristiani non è un modo di vedere e vivere “certe cose” ma bensì: un “certo modo” di vedere e vivere tutte le cose.” E che Cristo, con la Sua vita, la Sua parola, il Suo sacrificio, deve essere per noi cristiani, una lente attraverso la quale guardare il mondo in cui viviamo la nostra unica vita terrena.

Auguri, padre Leo, e tantissimi ancora di questi anniversari!

La comunità marinese, che ti vuole bene e qui stasera ti offre la sua disponibilità, il suo sostegno, la sua fedeltà.

4 risposte a “Messaggio a Don Leo Pasqua della Comunità di fede marinese in occasione del X° Anniversario della sua Ordinazione Sacerdotale”

  1. Con tutto il dovuto rispetto a Don Leo e naturalmente auguri nella ricorrenza del 10mo anniversario di sacerdozio, l’articolo sgocciola di leccatura esagerata. Noi marinesi quando ci mettiamo a fare qualcosa, abbiamo la tendenza di perderci nell’elogio sconfinato. Particolarmente quando il soggetto e’ un non marinese. In questo paese chiunque vi mette piede ha avuto un trattamento speciale, cosa che non riserviamo ai nostri concittadini, perche’ guardati sempre con diffidenza. Auguri a Don Leo, si, ma l’articolo si e’ dilungato a vanvera inutilmente!

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  2. Per forza, debbo concordare con l’opinione del Lo Bello. Il troppo storpia. Indubbiamente Padre Pasqua ha guadagnato il rispetto dei Marinesi, ma dirlo con tanta fanfara e diluvio di parole non aggiunge altro che lo sfoggio della venerazione che l’autore nutre per il personaggio. Ci vuole il vento in chiesa, ma no pi astutari li cannili!

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  3. Avatar Toto' Modica
    Toto’ Modica

    Gent.le Prof. Taormina,

    Ho preso visione della lettera a lei indirizzata dal gestore del Guglielmo. Il sito Provocopuscolo, da lui discusso, a suo tempo ha messo a nudo molte verita’, ma il mancato controllo degli interventi anonimi ed irresponsabili ne segno’ irrimediabilmente la sua stessa fine. Ovviamente, nessuno dovrebbe dar credito a persone che si spingono fino a capovolgere la realta’ dei fatti, o che chiaramente diventino offensivi verso chi li legge. E’ anche vero che attraverso la funzione dell’anonimato si riesce a scoprire l’essenza delle idee e dei fatti che si vogliono trasmettere, che altrimenti, in un paese come il nostro, dove tutti conoscono tutti ed i rancori possono essere stimolati, l’identita’ e’ preferita lasciarla ignota. Suggerire, come ha fatto il Guglielmo, che i due interventi di sopra siano negativamente diretti a Don Leo indica una perversa comprensione ed ambigua interpretazione volutamente malevole.

    La critica e’ stata mossa esclusivamente al contenuto esagerato dell’articolo. Punto e basta.

    Il Guglielmo non pubblica commenti. E’ una sua prerogativa e diritto, anche se mantiene un indirizzo che potrebbe essere utilizzato dagli anonimi c’e’ da dedurre che il gestore considera benvenuti soltanto quei commenti che sono congratulatori alla sua persona od al suo sito.

    In quel sito, oltre le direttive date a Marineo Weblog sull’anonimato, non vorrei leggere le prediche dal pulpito e le continue lagne verso le stesse persone, che molto piu’ furbamente hanno deciso di ignorarlo completamente, visto che non e’ l’unico Marinese al quale e’ stata rilasciata la patente di giornalista.

    Per concludere, grazie Prof. Taormina dello spazio che mi concede e congratulazione per il successo del suo sito e per aver stabilito il giusto equilibrio del buon gusto.

    Toto’ Modica

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  4. Grazie al signor Modica pe la sua lettera civile e garbata. Sono d’accordissimo nel costatare che i messaggi di cui sopra non erano offensivi verso Padre Leo. Aver voluto insinuare che questi fossero stati fatti contro il Parroco é da maligni che vogliono seminare zizzanie laddove non c’é nessuna base. L’autore Vitali ha voluto scrivere l’articolo dilungandosi tanto al punto di avere attratto qualche critica. Tutto quá, lui é stato libero di scrivere e qualcuno é libero di commentare.

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